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Juve Stabia – Palermo 1 – 0 LE PAGELLE / Rosa brutti e nervosi. Ranocchia flop. Vasic il migliore

Brutti, nervosi e spuntati. I giocatori non hanno ascoltato le parole di Inzaghi in conferenza stampa e offrono una prestazione ben al di sotto di quello che si poteva temere. Non siamo ai livelli di Catanzaro solo perché la Juve Stabia si è dimostrata squadra di livello superiore. Ma siamo lì.
La partita non è stata mai bella e facile. Volendo essere fiscali, il Palermo la perde solo per aver regalato un gol alla Juve Stabia (Pierozzi scivola) ma non è piaciuto l’atteggiamento prima e dopo la rete. Siamo onesti, a parte qualche “palla dell’Ave Maria”, il Palermo non ha mai dato l’impressione di poter recuperare la partita e con il passare dei minuti è anche cresciuto a dismisura il nervosismo, che è costato qualche cartellino giallo di troppo e quello rosso per Ranocchia.
Tre sconfitte nelle ultime quattro partite sono allarmanti. La vetta della classifica si è allontanata di nuovo, i fuochi d’artificio della gara casalinga con il Pescara sono già stati spenti e si sono dimostrati un fuoco di paglia. La manovra offensiva continua a essere abbastanza approssimativa, le alternative tattiche si sono rivelate risicate e l’unico che può accedere alla sufficienza – udite udite – è Vasic, che nella ripresa ha cercato di dare qualche accelerazione a una manovra senza lucidità.
La sosta probabilmente viene nel momento migliore. Inzaghi potrà recuperare un paio di infortunati ma perderà Ranocchia (squalifica) e bisogna vedere le condizioni di Bani. Ma soprattutto l’allenatore dovrà individuare cosa è successo nell’ultimo mese, la squadra ha perso le sue caratteristiche principali e non riesce a uscire dal tunnel.
JUVE STABIA: Confente 6; Ruggero 6,5, Giorgini 6,5, Bellich 6; Carissoni 6,5, Mosti 6, Leone 6,5 (dal 34′ s.t. Pierobon s.v.), Correia 7, Cacciamani 7,5 (dal 48′ s.t. Baldi s.v.); Gabrielloni 6 (dal 26′ s.t. Burnete s.v.), Candellone 6.
PALERMO: Joronen 6; Bereszynski 5,5 (dal 26′ s.t. Corona s.v.), Bani 5,5 (dal 1′ s.t. Peda 5,5), Ceccaroni 5,5; Pierozzi 5 (dal 31′ s.t. Diakité s.v.), Segre 5, Ranocchia 4, Palumbo 5,5 (dal 17′ s.t. Vasic 6), Augello 5; Brunori 5 (dal 17′ s.t. Le Douaron 5), Pohjanpalo 5.
Joronen 6: Il gol di Cacciamani non può evitarlo. Il giovane talento, in prestito dal Torino, calcia fortissimo da pochi metri e non gli dà scampo. Il portiere si era ‘riscaldato’ su una conclusione dalla distanza di Mosti e poi ha sentito fischiare il pallone sopra la testa un po’ troppe volte. Salvato dalla trasferta nel finale. Il suo potrebbe anche essere un senza voto.
Bereszynski 5,5: Sembra aver già guadagnato posizioni nelle gerarchie e il suo atteggiamento difensivo è piuttosto corretto. Fa il marcatore attento, bravo in una diagonale che chiude la via della porta a Correia. Nella ripresa esce per questioni tattiche, serve l’assalto finale.
(dal 26′ s.t. Corona) s.v.: Buttato nella mischia per affollare l’area e dare peso all’attacco.
Bani 5,5: È sembrato meno sicuro del solito. In un paio di occasioni ha commesso errori non comuni. Sul gol di Cacciamani si inchina alla velocità e alla classe dell’avversario che dentro l’area, spostando il pallone sul piede sinistro, rende inutile la chiusura del centrale rosanero. La sua uscita di scena dopo la fine del primo tempo lascia pensare che le sue condizioni fisiche non fossero delle migliori. E questo spiegherebbe il calo di rendimento.
(dal 1′ s.t. Peda) 5,5: Era destino che scendesse sul campo che l’anno scorso lo ha consacrato come giovane emergente. Peda entra al posto di Bani, va a prendere posto al centro della difesa. È una partita strana, la Juve Stabia agisce di rimessa ma lui sembra nervoso e insicuro come il resto della squadra.
Ceccaroni 5: Gara anonima, quindi al di sotto delle sue potenzialità. La Juve Stabia attacca soprattutto dall’altra parte e lui resta un po’ avulso dalla manovra. Non è fortunato sui calci piazzati a favore, non riuscendo a trovare la palla. Nemmeno in una ripresa giocata col baricentro più avanzato riesce a farsi notare.
Pierozzi 5: Il gol lo provoca lui, scivolando banalmente sulla trequarti e lasciando un’autostrada libera a Cacciamani. Ma già prima del gol era sembrato meno presente del solito, con qualche difficoltà di posizione e minore slancio offensivo. Migliora (come quantità) nel secondo tempo dove è uno degli ultimi ad arrendersi, ma la concretezza di sette giorni fa non riesce a trovarla. E anche lui si becca un’ammonizione.
(dal 31′ s.t. Diakité) s.v.: Entra come carta della disperazione per dare vivacità sulla fascia. Missione fallita.
Segre 5: Forse la squadra è un po’ troppo offensiva, forse non è la sua giornata migliore: fatto è che per tutto il primo tempo il filtro centrale è piuttosto lacunoso. Segre corre e combatte com’è nella sua natura, ma incide poco sia in fase difensiva che offensiva. E col passare dei minuti non è stato in grado di fare differenza come gli era capitato altre volte. In una ripresa giocata quasi sempre nella metà campo avversaria non riesce mai ad emergere.
Ranocchia 4: Un passo indietro, sembra non trovare mai la posizione giusta in campo e quando ha la palla al piede non inventa nulla che non sia ordinaria amministrazione. Continua a fallire la mira quando prova a tirare in porta e sullo 0 a 0 ha sbagliato una conclusione ravvicinata dopo una bella triangolazione con Pohjanpalo e Segre. Resta anonimo anche nel secondo tempo giocato quasi interamente nella metà campo avversaria. Unico guizzo a cinque minuti dalla fine, quando conquista una punizione dal limite anticipando un avversario su una palla vagante. Nervosissimo anche lui, tanto da rimediare una prima ammonizione ‘gratis’ (strattona un avversario a terra) e poi la seconda per plateali proteste contro l’arbitro.
Palumbo 5,5: La condizione fisica è più che buona e difatti è quello che corre di più. La cosa migliore della partita la fa in un recupero difensivo che serve a spegnere un contropiede della Juve Stabia e che conferma anche la sua capacità di sacrificarsi e di battagliare su ogni palla a metà campo. Purtroppo viene condizionato da un’ammonizione a metà primo tempo che ne condiziona il gioco e il tasso agonistico. Anche il primo quarto d’ora della ripresa lo gioca con il freno a mano tirato (e in un’occasione rischia l’espulsione) e a quel punto è chiaro che è meglio sostituirlo.
(dal 17′ s.t. Vasic) 6: Entra bene in partita, com’era già accaduto nelle ultime due gare. Non è decisivo e non tocca a lui far girare un match che è tremendamente in salita, ma l’atteggiamento è giusto ed è giusto anche sottolinearlo.
Augello 5: Su calcio d’angolo lungo dalla destra prova il tiro dell’anno, al volo di sinistro, ma la palla termina fuori di mezzo metro. In avanti si vede poche altre volte, falli laterali a parte, e ha dovuto fare (non sempre bene) coperture difensive. Ha sul sinistro la palla giusta per pareggiare su una punizione dal limite ma il suo ‘collo esterno’ termina fuori.
Brunori 5: Ha ripreso la maglia da titolare per la seconda partita consecutiva ed è partito benino, conquistando e difendendo palle sulla trequarti e provando anche la conclusione in un paio di occasioni. Esce dalla partita con il passare dei minuti, anche lui si fa ammonire e deve stare prudente. Alla fine della sua partita maltratta anche un calcio di punizione centrale che si infrange sulla barriera. Deve ancora recuperare una condizione fisica migliore e maggiore fiducia in se stesso.
(dal 17′ s.t. Le Douaron) 5: Fa il trequartista, ogni tanto va a imbucarsi in area di rigore ma in realtà la sua partita non decolla mai.
Pohjanpalo 5: Il giorno che gli arriverà una palla pulita non crederà ai suoi occhi. La sua gara, come tante altre, è fatta di spinte, strattoni e qualche sponda, tentata o riuscita. La prima vera occasione gli capita tra i piedi a un quarto d’ora dalla fine, nell’area affollata come un autobus, e non è sufficientemente lucido per trovare la porta.
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Fonte: StadioNews24
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