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Il Palermo, Penelope e i ragazzi della via Perez. Le pagelle ironiche di A&F








È inutile che ci giriamo intorno. Non vinciamo eppure siamo lì. Per quanto si possa pensare che il campionato sia quasi finito, la classifica dice tutto e il suo contrario. I tifosi si dividono tra chi guarda in avanti e chi addirittura attassa e si guarda indietro. Noi, come sempre, i conti li facciamo alla fine e quindi ci sediamo con la guantiera colma di antipasti in questo primo maggio in cui speriamo che il concertone lo possano fare, a Como, Corini e la sua banda.
Formazione di fatto obbligata, con Buttaro al posto di Valente già in dubbio per problemi fisici, Segre al posto di Saric infortunato e in avanti l’unica vera scelta: Tutino al posto di Soleri. Il Palermo comincia bene e, dopo soli cinque minuti, il Como si salva con un mezzo miracolo del portiere su colpo di testa di Buttaro. Noi saltiamo sul divano per esultare e ci accasciamo affranti con il rischio di romperci un paio di ossa, ormai indebolite dai reumatismi.
I ritmi scendono un po’ ma il Palermo continua a giocare e al 17esimo sblocca meritatamente. Brunori si gira e prende il palo e, sulla ribattuta, Buttaro la mette dentro con una staffilata senza appello!!! Il Palermo prova a chiuderla subito mentre stiamo ancora esultando, con un tiro di Verre che sarebbe stato un eurogol da copertina. Noi cominciamo a pregare di farne almeno altri due perché oggi Mateju non ispira grande fiducia. Il Como comincia a farsi vedere in avanti e Pigliacelli deve scaldare i guanti (luogo comune mai utilizzato) con una bella parata.
Come sempre, non si riesce a stare in vantaggio per più di qualche minuto e arriva un calcio di rigore completamente inutile, con Sala che incespica e colpisce un avversario per puro caso. Manco capiamo se è vero rigore ma il Var ormai segue regole che vanno solo contro di noi e quindi rinunciamo a capirci qualcosa. il Como segna e siamo di nuovo pari senza capire, ancora una volta, né come e né perché. Il Palermo fa fatica a riprendersi dal colpo e anche noi non stiamo benissimo. Il fischio del primo tempo arriva come un sollievo e pone il solito dilemma di queste partite: meglio mangiare nell’intervallo o aspettare la fine?
Il secondo tempo parte con il Palermo di nuovo in palla e, mano a mano che i minuti passano, ci sembra che si possa fare il colpaccio. Il Como fa un sacco di cambi e invece Corini si tiene chiuso e non sposta uno spillo. Poi fa entrare Broh e Soleri e speriamo che l’attaccante palermitano faccia quello che sa fare meglio: entrare e segnare a partita in corso. Il colpaccio però rischia di farlo il Como con un colpo di testa solitario davanti a Pigliacelli e noi passiamo ai digestivi pesanti.
Entrano anche Damiani e Vigo e siamo talmente disperati che speriamo addirittura possa segnare il neo-entrato attaccante. Ma ovviamente i miracoli sono tali in quanto rari e così arriva un pareggio che ci lascia l’amaro in bocca per la buona prestazione che non si trasforma nel massimo dei punti possibili. Intanto la salvezza tranquilla che la società aveva chiesto al tecnico ci sembra quasi arrivata. Per il resto mancano tre partite, chi vivrà vedrà. Forza Palermo!
Pigliacelli 6,5 – Quello che c’è da parare lo para. Certo, purtroppo non trova mai qualcuno che gli calcia il rigore a membro di quadrupede canino come capita a tanti suoi colleghi. Tradizionalista.
Mateju 4 – Ogni volta che la palla arriva dalle sue parti c’è da tremare, per lui, per noi, per la squadra, per tutti. Scary movie.
Nedelcearu 6,5 – Riconquista l’autorevolezza e l’autorità al centro della difesa che si erano perse nelle ultime giornate. Certo, se avesse impattato bene quella palla su corner staremmo parlando di altro. Periodo ipotetico.
Marconi 6 – Gli attaccanti lariani sono veloci e lui no ma, in un modo o nell’altro, riesce a contenerli e, di fatto, raramente concludono a rete. Arrotino.
Buttaro 8 – La sua presenza nella formazione titolare, per di più da esterno, scatena già in prepartita i tifosi contro Corini per una scelta definita – andiamo a caso – folle, da disprezzare, impresentabile, ignobile e ci fermiamo qua per rispetto della continenza verbale. Lui risponde, oltre che con il gol, guadagnandosi la palma di migliore in campo. Orecchie a cuppulicchia.
(dal 34′ s.t. Valente) s.v.
Segre 7 – Recupera, parte e rilancia l’azione con (pre)potenza come poche volte gli abbiamo visto fare nel corso della stagione. Lavoratoriiiiii (tiè).
Gomes 5 – Sarà che ormai noi siamo prevenuti ma del suo giochicchiare senza mai una accelerazione o una qualche iniziativa ci siamo abbondantemente rotti. Irritante (lui) e Irritati (noi).
(dal 39′ s.t. Damiani) s.v.:
Verre 6,5 – Come spesso accade parte a mille, dispensando assist, recuperando palloni preziosi e cercando anche la conclusione vincente. Poi pian piano sparisce dal campo e noi, come spesso accade, ci interroghiamo se per suoi demeriti e scarsa condizione fisica , o per colpa dei compagni di reparto. Mistero.
(dal 29′ s.t. Broh) s.v
Sala 6 – Una gran partita, soprattutto in fase di spinta ma anche nel contenimento delle offensive comasche, macchiata da un errore più stupido che grave che, alla fine, ci costa l’ennesima possibile vittoria. Gnoccolone.
Brunori 6,5 – Palloni da concludere a rete gliene arrivano pochi ma quei pochi diventano oro. Essenziale.
(dal 39′ s.t. Vido) s.v.
Tutino 4,5 – Un dubbio ci attanaglia: ma se viene schierato da seconda punta perché diamine si trova sempre ad almeno 30 metri dall’area di rigore alla ricerca di dribbling impossibili buoni per la via Perez? Mellifluo.
(dal 29′ s.t. Soleri) s.v.
Corini 6 – Stavolta azzecca perfettamente la formazione iniziale, con qualche sorpresa che mette in difficoltà il suo omologo sulla panchina di casa. Ma ancora una volta la squadra disfa quello che prima riesce a creare. Penelope.
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Fonte: StadioNews24
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