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Il “Pres” si è… innamorata: ora il Tufano è pronto a volare (con lei in chat)

C’è un ristorante dove si mangia come se ti accudisse una famiglia che ti vuol bene, “Il Frantoio”. Si trova ad Acuto, un piccolo paese medievale in provincia di Frosinone. È lì che il “Pres” del Tufano, una società di calcio di terza categoria, decide di fare due chiacchiere informali. Il “Pres” è Monica Testani. La chiamano così tutti i calciatori della squadra.

“Non volevo che mi chiamassero presidentessa e allora hanno scelto “Pres”. Mi piace molto. Poi ho anche un nomignolo. La Lady di ferro”.

Monica ha una storia edificante nel mondo del calcio maschile, semplicemente perché non c’è dietro tutta la morbosità pruriginosa che si legge su apprezzamenti, discriminazioni, battute fuori luogo o catcalling. No. E questa storia la racconta direttamente lei. Al ristorante è in ritardo rispetto all’appuntamento, ma non è mancanza di puntualità. Trovare un’ora per parlare di lei e di quello che fa è complicatissimo.

“Dirigo la parte gestionale della nostra azienda di famiglia, la Iron 2000, che opera nella siderurgia industriale. Mi ero abituata a una realtà fortemente territoriale a Tufano. Una frazione di Anagni dove ci conosciamo tutti. Per me era già difficile trovare spazio per me così, tra azienda e ambito familiare.

– E poi però qualcosa di importante è successo.

“Già, mi sono innamorata. No, non nel senso che si può pensare, la racconto con ordine che è meglio. Un anno e mezzo fa è venuto un nostro amico che è nella dirigenza del Tufano calcio che gioca in terza categoria. Una squadra risorta dalle sue ceneri sette anni fa. Ha chiesto a mio padre, che si occupa della catena produttiva della nostra azienda, di partecipare sponsorizzando la squadra, oltre ad avere un ruolo attivo nella gestione”.

– E da questo nasce il “fraintendimento” che l’ha portata al Tufano Calcio.

“Mio padre ha declinato e ha proposto me come presidente. All’inizio stavo quasi per rifiutare. Ma per un piccolo attimo ho pensato che non mi sono mai tirata indietro prima di capire cosa mi aspetta. Del resto ironicamente sono soprannominata “la lady di ferro”, scherzando sul mio lavoro. Il calcio poi mi è sempre piaciuto e in gioventù avevo anche giocato a livello amatoriale.

– Quindi comincia a guardarsi intorno nel nuovo mondo biancoverde del Tufano.

“I primi sei mesi sono stata in silenzio, ero il Presidente ma non intervenivo in nulla. Mi sembrava una mancanza di rispetto verso chi quel mondo l’aveva costruito. Poi mi è stato fatto notare che non dicevo nulla sulla gestione della squadra e mi sfidavano a riconoscere i giocatori. Io rispondevo che stavo studiando attentamente”.

– Fino a che è scoppiato “l’amore”.

“Sono stata invitata a essere più presente, ad andare a vedere gli allenamenti. Da lì ho ricevuto un’accoglienza meravigliosa della squadra e della dirigenza. Spesso si sentono storie non edificanti sulle donne nel mondo del calcio. Io non posso raccontare nulla di negativo. Anzi. da quei primi mesi della stagione scorsa per me è stata passione e ogni attimo di tempo che la vita lavorativa e familiare mi concede è per il Tufano”.

– Anche “troppo” a volte?

“Seguo sempre la squadra e mi restituisce affetto. Quando sono arrivata, nella stagione 2023/24 c’era una situazione difficilissima. Nove elementi erano andati via e io mi sono trovata una squadra in gran parte nuova. Il direttore sportivo ha letteralmente fatto uno scouting sul territorio per trovare i sostituti, tra calciatori che avevano smesso e giovani promettenti. Siamo riusciti a rimettere su la squadra e siamo arrivati terzi. Io per molto tempo, come ho detto, sono rimasta a “guardare”. Poi ecco che l’amore per la squadra ha fatto il resto. Adesso siamo molto uniti e io sono perfino nella chat della squadra”.

– È incredibile. Come mettere il prof. nella chat di classe dei ragazzi.

“Già. e non si creano alcun problema anche nell’essere spontanei. Alcuni di loro li vedo come dei figli”.

– E quest’anno?

“Siamo arrivati secondi, speriamo nel ripescaggio. È stato un campionato incredibile. Una delle partite l’abbiamo vinta grazie a un gol del nostro portiere, Cesari, che leggendo adesso se ne vanterà per i prossimi cinquant’anni. Ha segnato contro la prima in classifica, il Breda, su punizione. Adesso speriamo di essere ripescati e di tenere anche i pezzi importanti della squadra. Anzi posso fare un appello?

– Certo.

“Tutti i ragazzi hanno avuto ruoli decisivi, ma devo citare un giocatore su tutti (e non me ne deve volere il mio Capitano attuale): il vice capitano Alessio Neri, ha festeggiato con noi i suoi 40 anni in questa stagione e ha chiuso con l’intento di appendere gli scarpini al chiodo, voglio approfittare dell’intervista per chiedergli di restare con la nostra squadra come dirigente. Glielo chiedo ufficialmente da qui. E chiedo al resto della squadra di fare la stessa cosa, rimanere qui tutti insieme. Perché per me sono una famiglia. Senza se e senza ma”.

– Come Francesco Totti, quindi. Non lo si lascia andare. Una domanda stupida, banale, “luogocomunista”: come fa una donna a conciliare tutto? Azienda, famiglia, squadra…

“In fondo sono tutte squadre. L’azienda è di famiglia e ci conosciamo tutti, sappiamo di correre per lo stesso obiettivo che è il nostro pane. La mia famiglia mi ha sempre supportato e sopportato. Mio marito è stato il mio compagno di tutto. È capitato a volte che mi abbia detto “pensi troppo anche alla squadra, oltre che al lavoro”. Poi ci ha pensato su e ha aggiunto“ti fa stare bene, è giusto così”. Di solito alle partite, sapendo quanto sono presa, fa finta di passare per caso a guardarle. Io sono talmente tifosa che non vado nemmeno in panchina perché non voglio essere la prima donna Presidente espulsa per proteste. E ho detto tutto”.

– E adesso, cosa sta programmando il “Pres” del Tufano?

“Intanto di salire in seconda categoria. Di andare avanti più che possiamo. Poi vorrei creare la squadra femminile di calcio a 5, sperando anche in qualche finanziamento pubblico. E vorrei creare un centro sportivo che non serva solo alla squadra ma come centro di aggregazione della gente, dei ragazzi di Tufano”.

– Una scelta di cuore…

“L’ho detto che mi sono innamorata. Non posso fare altrimenti”.

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Fonte: StadioNews24

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Redazione

R.T.M. (Radio Torre Macauda) nasce nel 1989, ed ha il suo punto di forza nel lavoro di squadra. Il format dell’emittente, guidato dall’ottobre 1997 dal direttore artistico Giuseppe Morrione, è un mix di musica, intrattenimento ed informazione, con l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile alla gente, proponendo un palinsesto diverso rispetto ai vari momenti della giornata (musica italiana – grandi successi – musica dance e techno-house).

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