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Palermo, era difficile fare peggio di così. Le pagelle ironiche di A&F

Ultimo giro di una giostra più deprimente di quelle viste negli ultimi anni di una decadente Fiera del Mediterraneo. Altro che tagadà! Ci siamo seduti sul trenino per la casa degli orrori e l’ultima tappa fa spuntare la Carrarese ormai salva che dovrebbe solo venire a passeggiare. Ma con il Palermo non si può mai sapere. Vincere per stare con l’orecchio incollato alla radiolina (o meglio con gli occhi sul cellulare) e capire quale sarà il nostro posto finale in classifica.

Oggi ci sono saldi di fine stagione e si rivede addirittura Insigne titolare mentre Gomes sta in panchina per evitare cartellini. Giocano Lund, Di Mariano e anche Ranocchia mentre in avanti nessuno tocca la coppia di fatto Brunori/Pohjanpalo.

L’inizio è da shock, con la Carrarese che fa la partita e il Palermo che subisce come se fosse l’ultimo in classifica. E arriva puntuale il gol del vantaggio degli ospiti con un tiro a giro sotto l’incrocio che è una sentenza di Cassazione a cui non riusciamo a credere. La curva contesta, la squadra passeggia e Brunori si divora un gol davanti al portiere su un lancio di Lund alla Pirlo. Serata surreale!

Il Palermo si butta in avanti ma tra parate del portiere, passaggi sbagliati e il fatto che Brunori ha deciso di fare giocare il gemello scarso al suo posto, non si riesce a segnare. La Carrarese chiude in vantaggio il primo tempo e anche meritatamente per la corsa, il palleggio e la grinta che dal lato rosanero latitano drammaticamente.

Al rientro mancano Nikolau e Insigne, sostituiti da Ceccaroni e Le Douaron. Dopo qualche minuto abbastanza inutile arriva l’espulsione per doppia ammonizione di un giocatore della Carrarese e siamo in superiorità, ma solo numerica e per quello che vediamo in campo potrebbe comunque servirci a poco.

Entra anche Di Francesco per Lund e siamo all’arrembaggio totale ma sembra davvero una di quelle serate in cui non si può segnare neanche in 1000 minuti. E infatti i minuti scorrono inesorabili e non riusciamo a sfondare il muro della Carrarese che evidentemente si sta giocando qualche campionato segreto che non conosciamo perché non molla un centimetro neanche per sbaglio. Noi siamo sportivi e pur rosicando non critichiamo.

L’ultimo a entrare è Verre ma i minuti sono pochi e possiamo sperare ormai solo in un autogol degli avversari. E invece arriva il pareggio e a siglarlo è Le Douaron, tra i pochi a metterci grinta e garra in questa partita indegna. Nei minuti finali il Palermo ci prova ma lo sforzo produce solo una grande incornata di Pohjanpalo respinta con un miracolo dal portiere ospite e si chiude con un pari che ci porta all’ottavo posto che per quello che si è visto in tutto il campionato forse è anche troppo.

Il Palermo chiude mestamente la peggiore stagione regolare della gestione City e una delle peggiori che ricordiamo da decenni. Arrivare ottavi e disperdere del tutto l’amore dei propri tifosi, dopo aver speso una cifra vicina al debito pubblico di un paese in via di sviluppo è un fallimento manageriale e sportivo senza precedenti. Andiamo ai playoff e sebbene la palla è rotonda, non si può mai dire e tutte le minchiate che si ripetono i tifosi, è molto probabile che faremo solo da comparsa.

Audero 7: in una partita in cui avrebbe dovuto fare solo da spettatore visto la differenza di motivazioni e, in teoria, di qualità tra le squadre in campo alla fine risulta il migliore tra i suoi. Prende un gol imparabile ed è solo per merito suo se il Palermo non affonda già nel primo tempo. Concentrato

Diakité 3: è costantemente in ritardo nelle coperture e costantemente sbaglia tutto in fase di impostazione. Costante

Dal 29′ s.t. Pierozzi s.v.

Baniya 3: ha di fronte gli attaccanti della Carrarese già in vacanza ma evidentemente il colore della maglia lo confonde perché, per come va in difficoltà, sembrano quelli del Real Madrid. Allucinato

Nikolaou 2: l’emblema del suo campionato è lo schiaffone che rifila in testa un avversario che lo aveva superato già dopo un quarto d’ora, beccandosi ammonizione e squalifica in vista dei playoff. Peraltro non sappiamo se quest’ultima sia proprio una brutta notizia vista la totale insicurezza che aleggia nella zona di campo da lui presidiata. Manesco

Dall’1 s.t. Ceccaroni 6,5: è mancato tanto il suo apporto nelle ultime settimane e se ne ha avuta conferma nella differenza di gioco sulla sua fascia nel tempo che ha giocato. Bentornato

Di Mariano 2: tanti dribbling sbagliati, tanti tiri sbilenchi, tanti cross scentrati, tanta schiumazza. Inconcludente

Ranocchia 3: dovrebbe dettare i ritmi della squadra, provare ad inventare qualcosa, creare la superiorità. Non fa nulla di tutto questo. Inconsistente

Dal 39′ s.t. Verre s.v.

Segre 5: non gioca certamente bene ma siccome viene schierato in una posizione che penalizza tutte le sue migliori caratteristiche, gli diamo un voto più alto di quello che meriterebbe. Penalizzato (non da noi)

Lund 6,5: è l’unico che cerca di spingere con continuità sulla fascia e, per una volta, gli riescono anche dei buoni cross e addirittura una bella conclusione a rete. Ed infatti viene inspiegabilmente sostituito. Punito

Dal 17′ s.t. Di Francesco 4: entra per fornire maggiore apporto offensivo rispetto all’americano. In realtà non apporta nulla di nulla. Evanescente

Insigne 2: come spesso accaduto la sua maggiore occupazione è, come ripete sempre il nostro amico Nando, sbracciarsi nel dare indicazioni ai compagni non concludendo assolutamente niente e, probabilmente, anche confondendoli. Pizzardone

Dall’1 s.t. Le Douaron 7: con il suo ingresso la manovra offensiva del Palermo almeno acquista velocità e pericolosità. Lo dimostra il fatto che sia suo il gol che evita l’ennesima sconfitta casalinga. Non si capisce perché non abbia giocato dal primo minuto. Volenteroso

Brunori 4: si capisce subito che sarebbe stata una brutta serata quando il capitano controlla malamente un pallone che, in altri tempi, avrebbe semplicemente scaraventato in rete. Depresso

Pohjanpalo 4: affonda pure lui nella mediocrità generale che contraddistingue la squadra. Certamente non manca l’impegno ma ci saremmo aspettati molto ma molto di più e, infatti, proprio allo scadere fallisce un’occasione su una palla in cui in passato avrebbe sfondato la rete. Spento

Dionisi 0: c’è poco da aggiungere a tutto quello che abbiamo scritto nel corso dell’intero campionato. Il sorrisino beffardo con cui si infila nel sottopassaggio mentre l’intero stadio lo fischia, del resto, dice tutto sul personaggio. Titoli di coda

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Fonte: StadioNews24

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