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Palermo, Joronen alza il muro: solo tre gol subiti e tanta personalità

Jesse Joronen si è rapidamente ritagliato un ruolo da protagonista tra i pali rosanero. Arrivato a Palermo da svincolato, dopo la rescissione del contratto con il Venezia, è stato subito chiamato in causa per far fronte all’emergenza portieri — prima l’infortunio di Gomis, poi lo stop di Bardi –. Il portiere finlandese, però, ha risposto con buone prestazioni, dimostrando grande affidabilità e concentrazione.
In campionato ha incassato appena tre gol – il primo l’aveva subito Bardi all’esordio stagionale contro la Reggiana – due dei quali frutto di sfortunate autoreti, su cui avrebbe potuto fare ben poco. L’unica rete sulla quale si può discutere una sua possibile responsabilità è quella segnata da Zaniolo in Coppa Italia contro l’Udinese, complice però un campo bagnato che ha reso la traiettoria del pallone maggiormente insidiosa.
Sicurezza per tutto il reparto difensivo
Anche nelle partite in cui ha recitato il ruolo di “spettatore non pagante”, come contro Bari e Venezia, Joronen ha saputo trasmettere sicurezza e ordine all’intero reparto difensivo. Sempre attento a richiamare e guidare i compagni, il portiere classe 1993 si è rivelato fin da subito una presenza affidabile.
La fiducia che riesce a infondere alla retroguardia è un aspetto particolarmente apprezzato da Inzaghi, che sa di poter contare su un estremo difensore capace di mantenere alta la concentrazione per tutti i novanta minuti, anche quando gli avversari faticano a farsi pericolosi.
Parate decisive e una crescita continua
Le qualità tecniche di Joronen sono emerse con maggiore evidenza nelle ultime due gare dei rosanero. A La Spezia ha neutralizzato un rigore angolato di Salvatore Esposito, dimostrando sangue freddo e ottimi riflessi nei momenti decisivi, anche se pochi istanti dopo è stato beffato da una sfortunata deviazione di Giovane che ha vanificato la sua prodezza.
Contro il Modena è stato invece il vero protagonista del match: prima ha respinto in tuffo un colpo di testa ravvicinato di Gliozzi, non particolarmente potente ma molto angolato; poi ha compiuto un autentico miracolo su Pyythia, tenendo in vita il Palermo. Nulla ha potuto, invece, sull’altro colpo di testa, quello del suo compagno Bereszynski che si è insaccato alle sue spalle.
Un aspetto in cui può ancora migliorare è la gestione delle uscite alte: nonostante i suoi 197 centimetri, Joronen tende spesso a respingere di pugno anziché bloccare, una scelta che talvolta espone la difesa al rischio di seconde palle. Inoltre, non sembra del tutto a suo agio nel gioco con i piedi, anche se questo rappresenta un limite relativo, considerando che il sistema di Inzaghi non predilige l’uscita dal basso, ma punta frequentemente sul rinvio lungo alla ricerca delle punte.
Fiducia anche col rientro di Bardi e Gomis
Con Gomis tornato in gruppo e Bardi ormai prossimo al rientro, Inzaghi può finalmente contare su una batteria di portieri al completo. Tuttavia, alla luce delle prestazioni di Joronen, è difficile immaginare un cambio tra i pali. Il tecnico piacentino lo conosce bene — lo aveva già allenato al Brescia nella stagione 2021/22 — e sa di poter fare affidamento su un portiere esperto, reattivo e solido.
Dopo una stagione difficile al Venezia, Joronen sembra essere sulla buona strada per tornare ai suoi livelli migliori. Gli stessi mostrati proprio in laguna nella stagione 2023/24 – che si concluse con la promozione tramite i playoff – quando subì 39 gol in 34 presenze, spesso distinguendosi tra i migliori in campo grazie a interventi decisivi. E non è un caso se il Palermo, anche grazie a lui, continua a vantare la miglior difesa del campionato.
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Fonte: StadioNews24
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