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Palermo mandato al doposcuola, tifosi con le… budella attorcigliate. Le pagelle ironiche di A&F

Sia chiaro. A noi basta vincere. O fuori casa o tra le mura amiche. Però andare allo stadio e uscire sempre con le budella attorcigliate per la vittoria che non arriva non ci aiuta. Già facciamo vite sregolate, alimentandoci come se avessimo ancora venti anni e non possiamo permetterci queste cose.
Dionisi conferma praticamente tutti ma rispolvera Brunori al posto di Henry. Uno dei vostri cronitifosi ama il libero mercato e questa concorrenza tra giocatori gli piace, l’altro spera solo di vincere! La partita è caldissima, sugli spalti per la nota rivalità tra i gruppi organizzati di tifosi, e in campo per motivi che ci sfuggono ma che evidentemente sono più gravi delle faide criminali perché i giocatori si picchiano come se non ci fosse un domani.
La Salernitana gioca compatta come una utilitaria giapponese e il Palermo fatica a trovare spazi. È il solito copione e il pressing asfissiante dei salernitani ci costringe a lanci sporadici su Le Douaron che speriamo ci diano il vantaggio. Ma il vantaggio arriva, invece, per i campani con il classico cross inutile che sfila davanti a tutta la difesa, davanti al portiere, nessuno la prende e la palla e si insacca nell’ angolino senza una ragione precisa.
La reazione del Palermo è blanda anche se l’occasione per pareggiare arriva ma Segre da dentro l’area di rigore appoggia a fil di palo invece di spaccare la porta. I minuti scorrono e il senso di impotenza aumenta. Il Palermo non pressa e con la palla al piede cerca lanci improbabili: la Salernitana ha vita facile e attacca pure. Arriva il fischio del primo tempo e anche i fischi, meritati ma forse troppo teneri, del Barbera. Così non va.
Rientriamo e Saric prende il posto di Segre mentre Insigne rileva un incolore Le Douaron. Ci aggrappiamo ad Insigne, ed è quanto dire. Il giro palla continua a essere solo della Salernitana: il Palermo è inguardabile e gira a vuoto come una vugghia persa (luogo comune folcloristico per noi!). Entrano anche Verre e Henry ma la musica non cambia. L’ultima sostituzione è quella di Di Francesco per Di Mariano ma la speranza ci ha abbandonato da tempo.
Il Palermo ha un sussulto nel finale ma è solo il classico rimbalzo del gatto morto perché non succede più nulla. Il Palermo ha fatto semplicemente schifo e in casa non si vede luce. Non sappiamo perché e non sappiamo cosa ci sia da fare perché di mestiere facciamo altro. Ma se continua così la serie A resterà solo un miraggio. Anzi forse è il caso di guardare quelle dietro.
Desplanches 5 – Il gol che vale la sconfitta non è del tutto colpa sua ma certamente non fa nulla per evitarlo. Imbambolato.
Diakité 3,5 – Di solito compensa i non eccelsi mezzi tecnici con corsa e potenza fisica. Stavolta mancano del tutto anche questi. Impallato.
Baniya 5 – Lo scontro con il centravanti salernitano è da pesi massimi vista la stazza di entrambi. Ai punti vince il giocatore in maglia granata. K.o.t.
Nikolaou 4,5 – Goffo, insicuro, spesso inutilmente falloso perché in ritardo. Bocciato.
Lund 5,5 – Visto che sulla fascia di destra è buio profondo, quella di sinistra, al confronto, sembra risplendere e lui riesce anche in paio di inserimenti che avrebbero potuto avere miglior sorte. Volenteroso.
Segre 5 – Alla fine le uniche due vere occasioni del Palermo capitano sui suoi piedi e sulla sua testa ma in entrambe è impreciso. Purtroppo anche lui naufraga nel centrocampo surclassato dalle maglie granata, risultando spesso falloso. Impreciso.
(dal 1′ s.t. Saric) 5 – Non cambia l’andamento della gara ma non ci aspettavamo che lo facesse. Inconcludente.
Gomes 6,5 – L’unico vero giocatore con un po’ di fosforo, molta corsa e tanta dedizione nella zona centrale. Però da solo non può certo bastare. Solitario.
Ranocchia 5 – A nostro parere, ma non siamo allenatori, questa posizione molto arretrata lo penalizza e lo limita nelle iniziative offensive che, infatti, non si vedono. La cosa grave è che non lo capisca chi invece l’allenatore lo fa per mestiere. Fuori asse.
(dal 18′ s.t. Verre) 5,5 – Ci prova a velocizzare la manovra e a dare uno scossone a compagni che sembrano rassegnati. Purtroppo non ci riesce. Disperato.
Le Douaron 4 – Gioca male perché è scarso e fuori condizione o perché schierato, inspiegabilmente, in una posizione che, a quanto dicono quelli bravi, non è la sua? Dilemma.
(dal 1′ s.t. Insigne) 5,5 – Nonostante l’antipatia senza freni del nostro amico Nando, che lo “tartassa” dalla gradinata, risulta uno dei pochi che cerca di saltare l’uomo e inventare qualcosa, ma non è sufficiente. Maltrattato.
Brunori 5 – Palloni giocabili non gliene arrivano, neanche uno. Anche lui, però, dovrebbe fare di più, e noi vorremmo vederlo in campo con uno schema diverso, magari con un’altra punta accanto per creargli spazi. Abbandonato.
(dal 18′ s.t. Henry) 5 – Cerca di far salire la squadra, come dicono gli esperti, ma ogni volta che gli arriva la palla o la controlla male o gli fischiano fallo. Quando gli riesce, finalmente, la “spizzata” giusta per un compagno quello, allo scadere, si divora il gol del pareggio. Limitato.
Di Mariano 5 – La fascia di sinistra è quella che funziona meglio ma anche lui, dopo un buon inizio, a poco a poco si spegne ed entra in confusione. Evanescente.
(dal 30′ s.t. Di Francesco) 4,5 – Era anche riuscito a farsi apprezzare per la maggiore vivacità ed intraprendenza, ma nel momento in cui si è letteralmente trangugiato il gol del pareggio, proprio allo scadere, non abbiamo potuto fare a meno di mandargli tanti pensieri affettuosi. Rei confessi (noi).
Dionisi 3 – La Salernitana gli “incarta” la partita con un raddoppio continuo, tenendo ritmi bassi, e lanci in ripartenza sul lungagnone in attacco, e non lasciando un metro libero di spazio. E lui che fa per cercare di cambiare l’andazzo della gara? Assolutamente nulla, continuando ad insistere in uno schema tattico palesemente non efficace. E per favore ci risparmi questa pantomima di andare sotto la curva a chiedere scusa e cerchi di studiare di più come affrontare le partite. Doposcuola.
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Fonte: StadioNews24
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