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Palermo straripante: “Pohja” sorride, Pierozzi-Segre da PlayStation. Le pagelle ironiche di A&F


E finalmente si ricomincia! La sosta estiva ci fa piombare nello sconforto e dobbiamo ripiegare su qualsiasi genere di conforto per riuscire a stare a galla. E così, felici ed emozionati, ci presentiamo direttamente alla Favorita dalla spiaggia, in tappine e costume e con circa venti chili in più rispetto ai dieci normalmente già acquisiti al di sopra del peso forma che non sappiamo manco cosa sia.
In città l’entusiasmo per la squadra è solo pari alla felicità per la rimozione dei tornelli a Mondello e Pippo Inzaghi è già stato eletto re, sindaco e magari governatore senza neanche passare dal via. Siamo felici, però a volte ci resta il dubbio che molti tifosi siano convinti che lo abbiamo preso come centravanti e si chiedano sempre perché non si spogli e resti a sbraitare a bordo campo.
Tutti i giornali e i commentatori, tranne gli ex allenatori che rosicano di invidia, ci danno per favoriti per la serie A e così ci accomodiamo sui nostri seggiolini con le mani ben infilate sotto il costume per operare i debiti scongiuri. Ci basterebbe dirvi che in panchina c’è Pippo e sappiamo già che vi fidereste che quella contro la Reggiana sarà la migliore formazione possibile.
Ma quello schiavista del Mega Direttore ci costringe a una parvenza di cronaca e quindi vi diciamo che para Bardi, perché Joronen è sbarcato ieri e anche lui deve smaltire i chili di troppo delle ferie. I centrali di difesa sono praticamente obbligati, le fasce prenotate, il centrocampo rodato e, in avanti, tridente di lotta e di governo con Gyasi e Brunori dietro a Joel “catamiati” Pojhanpalo. Il colpo d’occhio del Barbera pieno è impressionante e speriamo che stavolta ci siano 11 leoni e non le pecorelle smarrite delle ultime due stagioni: sarebbe già il primo miracolo dal Vangelo secondo Pippo.
L’avvio del Palermo è arrembante e a tratti non si capisce né il modulo né le posizioni e ci sembra quasi un 5-5-5 di Oronziana memoria. Poi improvvisamente la palla arriva a Pierozzi che la mette in mezzo e Brunori segna. Lo stadio esplode ma il Var annulla per fuorigioco. Maledetta tecnologia che non tiene nel giusto conto i sentimenti e le emozioni!
Il Palermo rifiata, la Reggiana non demerita per nulla e fare la partita è tutta un’altra storia: non sarà una serata facile. I rosanero però riprendono a macinare gioco e la Reggiana piano piano sparisce, sopratutto sotto i colpi di Augello che macina chilometri e tira comodini dentro l’area. Ma nessuno trova il guizzo giusto per metterla dentro. Finalmente il muro degli emiliani cade e a sbloccare il match ci pensa il ragazzo biondo che fa impazzire il mondo. Pierozzi mette dentro l’ennesimo cross e Pohjanpalo gira di testa in porta senza lasciare scampo al portiere ospite.
Si va al riposo in vantaggio ed è certamente tutta un’altra musica rispetto all’ultima volta che siamo venuti al Barbera. Si rientra con Peda che prende il posto dell’ammonito Diakitè. Il Palermo riprende da dove aveva finito, aggredendo e pressando come se stesse sullo 0 a 0. Poi il ritmo rosanero cala un po’ ma sembra davvero tutto sotto controllo. All’improvviso però la Reggiana trova un gol su una deviazione con un tiro da fuori. E stiamo di nuovo pari in una partita dominata!
Ma neanche il tempo di prendercela con la malasorte che torniamo in vantaggio con l’onnipresente Pierozzi che trova il palo gol da dentro l’area su assist di tacco di Segre. Fantacalcio! La squadra rosanero sembra un po’ sulle gambe e arrivano i cambi con Le Douaron per Brunori e Blin per Gyasi. Pippo giustamente si pitrunìa. Il Palermo torna a creare ma il giovane portiere Motta pare tarantolato e vola da un lato all’altro tenendo vivo il risultato. Entra anche Palumbo per Ranocchia e, a cinque minuti dalla fine, Corona per un applauditissimo Pohjanpalo. Ma non succede più nulla perché i rosanero controllano la partita e non rischiano mai.
Il Palermo vince la prima e rende onore a uno stadio pieno ed entusiasta. Quelli che ne capiscono potranno dirvi tutto quello che c’è da migliorare e da sistemare e, se volete un parere davvero di lusso rileggetevi pezzo e pagelle dell’immenso, in tutti i sensi, Direttore Monastra. Noi qui siamo gente di bocca buona e abbiamo visto tanta grinta, corsa e aggressività. E sopratutto abbiamo preso 3 punti che per noi, come noto, sono l’unica cosa che conta! Forza Palermo!
Bardi 6 – Non deve parare praticamente nulla perché le difesa mura tutto e alla fine anche l’unica palla che si insacca alle sue spalle è deviata in modo decisivo da un compagno. Sfigato.
Diakitè 5,5 – Tanta corsa ma, come sempre, troppo spesso ad muzzum. Repetita iuvant.
(dal 1′ s.t. Peda) 6 – Ha un altro ritmo difensivo rispetto a Diakitè e realisticamente, allo stato, il titolare sulla linea dei centrali è suo. Posto fisso.
Bani 7 – Con autorità e senso della posizione è già il leader indiscusso della difesa e uno dei pilastri della squadra. Poi è pure sfortunato a finire sul tabellino per la deviazione incolpevole sul gol del momentaneo 1-1. Comandante.
Ceccaroni 7 – La catena di sinistra, come dicono quelli bravi, fa letteralmente impazzire la difesa emiliana. E lui è uno degli anelli decisivi. Lucchetto.
Pierozzi 9 – Di gran lunga “hombre del partido” e non solo per il gol decisivo e bellissimo al termine di una azione degna della PS5. Non sarà facile togliergli il posto ma l’abbondanza a noi piace sempre. Match-winner.
Segre 8 – La sua condizione atletica è già impressionante, lui ci aggiunge una serie di giocate da applausi, tra cui quella dello spettacolare assist di tacco per il goal di Pierozzi. Straripante.
Ranocchia 6,5 – Dopo un buon avvio, con qualche bella verticalizzazione, si perde un po’ in un ruolo che lo vede molto lontano dalla zona offensiva. Nella ripresa sale di tono e di intensità spostandosi un po’ più avanti e tenta anche qualche bella conclusione a rete. Centromediano metodista.
(dal 34′ s.t. Palumbo) s.v.:
Augello 8 – Erano almeno dieci anni che aspettavamo uno che sapesse crossare con precisione, potenza e arguzia tattica. Forse finalmente l’attesa è stata ripagata. Godot (noi).
Gyasi 7 – Non tira mai indietro la gamba, mettendo tutta la sua potenza fisica su ogni azione e presidiando intere zone di campo intimorendo adeguatamente gli avversari. Instancabile.
(dal 24′ s.t. Blin) s.v.
Brunori 7 – Il Capitano ha un ruolo diverso rispetto a quello cui eravamo abituati e lui lo sa e lo interpreta alla perfezione. Peccato per quel goal annullato per un fuorigioco millimetrico. Ristrutturato.
(dal 24′ s.t. Le Douaron) s.v.
Pohjanpalo 8 – Un goal da centravanti classico, una pressione costante che mette sempre in difficoltà l’intera retroguardia ospite, una serie di giocate, tra cui quella che innesca il gol della vittoria, da stropicciarsi gli occhi. Insomma il finlandese triste e depresso di fine stagione è già un lontano ricordo ed è chiaro a tutti che la strada per la promozione passa principalmente da lui. Impattante.
(dal 42′ s.t. Corona) s.v.
Inzaghi 8 – Il Palermo corre, pressa, azzanna e dimostra una capacità di reazione e consapevolezza della propria forza di cui avevamo perso le tracce anni fa. Visto da dove venivano il merito non può che essere suo. Transformer.
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Fonte: StadioNews24
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