Cronaca Locale

Liste d’attesa nella sanità, l’ultimatum del Cimest: “Regione intervenga o sospendiamo le prestazioni”

“Come ampiamente noto, i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni specialistiche pubblico-private oltrepassano anche i 6 mesi di attesa. Dal prossimo 15 maggio, se questo Governo non metterà in campo tutte le risorse disponibili per queste criticità sospenderemo l’erogazione delle prestazioni per esaurimento dei budget mensili». Lo affermano il presidente del Coordinamento intersindacale medicina specialistica di territorio (Cimest) Salvatore Calvaruso e i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino.

«Oltre alla sospensione del servizio – aggiungono – informeremo i pazienti dei loro diritti e di come potranno ottenere i giusti rimborsi poiché non ci potremmo più sottrarre a non informare i pazienti. Non vorremmo che si possa configurare una omissione di informazioni perseguibile legalmente. Inoltre, a oggi, manca il coinvolgimento delle nostre professionalità nella presa in carico del paziente cronico e nella prevenzione secondaria e terziaria come previsto dal ‘Piano regionale del governo delle liste di attesa. Non è concepibile – concludono Caruso, Garbo e Gibiino – che questa Regione assegni 285 milioni di euro agli specialisti accreditati esterni per erogare il 70% delle prestazioni e 800 milioni di euro vengono sperperati nel pubblico per erogare il restante 30% delle prestazioni. Non servono risorse aggiuntive, ma una migliore allocazione delle esistenti».

Il Cimest, in ottemperanza al Piano regionale del governo delle liste di attesa, chiede «l’adozione di immediati provvedimenti a tutela della salute dei cittadini e di quella degli erogatori sanitari pubblici e privati accreditati soggetti quotidianamente a minacce per l’impossibilità alla erogazione delle prestazioni specialistiche sul territorio».

Una riunione è stata convocata per il 29 aprile, alle 10.30, nella sede dell’assessorato regionale alla Salute a Palermo con la presenza di tutte le sigle sindacali del comparto.

Fonte: Corriere Di Sciacca

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Redazione

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